martedì 10 marzo 2009

Intervista a Michela Canova

Padovani avrà un ruolo in Giunta?

In questo momento mi pare prematuro entrare nel merito di eventuali nomi quali componenti della futura Giunta. La coalizione non è ancora definita, stiamo ragionando sui programmi per ottenere un’ampia condivisione. Lo sforzo che si sta facendo è quello di riuscire a creare una coalizione aperta a forze politiche e a movimenti civici, magari diversi tra loro, ma accomunati nell’obiettivo di sviluppo di Colorno.
Nell’intento mi aiuta essere donna, perché la capacità femminile di mediazione in questo percorso è quanto mai necessaria.
Quindi ci sono ancora alcuni passaggi da affrontare e solo dopo questi potremo parlare di persone.

Quali saranno le priorità per il paese?

Le priorità non possono prescindere dal momento contingente di crisi economica, ma anche strutturale, dal quale il nostro Comune può avere serie conseguenze in termini di occupazione, di cassa integrazione, di ristagno commerciale e quindi della qualità di vita complessiva delle famiglie. Pertanto le priorità devono adeguarsi a quei bisogni che ogni giorno diventano più pressanti e primari: servizi essenziali a costi contenuti, compresi i servizi scolastici (spese delle mense, ottimizzazione dei trasporti extra-urbani). Gli anziani hanno bisogno di assistenza protetta e domiciliare che garantisca serenità di vita. Nello stesso tempo i giovani necessitano di centri di aggregazione e di socialità all’interno del paese, che possano soddisfare le loro esigenze di vivere la comunità e di esserne parte.
Un elemento comune a tutte le componenti sociali è diventato il bisogno di sicurezz, che non può essere più sottovalutato da alcun movimento politico. Occorrerà grande capacità di ascolto della gente, per individuare e condividere le azioni più adeguate.

Pensa sia necessaria la continuità con l’attuale Giunta?

Ritengo che la buona amministrazione dell’attuale Giunta sia sotto gli occhi di tutti i cittadini. Naturalmente ogni progetto può essere riposizionato in rapporto al momento, alle situazioni di contesto e anche ai nuovi contributi che vorranno unirsi alla coalizione.
La continuità può essere perseguita con le persone, ma soprattutto con i Programmi e questo sarà il mio obiettivo, per non disperdere il patrimonio acquisito dal lavoro svolto dall’attuale Giunta.

Rispetto alla provincia, come giudica l’operato? C’è qualcosa che vorrebbe che la provincia facesse per il paese di Colorno?

La Provincia ha senz’altro svolto il suo ruolo principale, che è quello del coordinamento territoriale, in modo soddisfacente. E’ peraltro proprietaria del più grande complesso monumentale dell’intero territorio provinciale: la Reggia di Colorno. A breve inizieranno i lavori di restauro della Chiesa di San Liborio e noi ci auguriamo che questo sia l’inizio del rilancio dell’intera struttura, che rappresenta una opportunità secondo diversi punti di vista, da quello turistico a quello economico. Compito dell’amministrazione futura dovrà proprio essere quello di proseguire e rafforzare la sinergia tra i due enti, al fine di condividere un progetto altamente strategico di rilancio.

Quali sono i rapporti con Rifondazione e con il Partito Socialista?

In questi 5 anni c’è stata una massima collaborazione che ha prodotto risultati concreti. L’Assessore alla partecipazione e ai servizi pubblici, Mirko Reggiani, ci ha saputo condurre nel difficile cammino del coinvolgimento della cittadinanza nella progettazione del bilancio e di quell’importante documento che è stato il PSC (Piano strutturale comunale). Anche la raccolta differenziata dei rifiuti ha rappresentato un forte risultato in termini di comportamenti sostenibili, grazie alle iniziative di sensibilizzazione prodotte da Reggiani, che hanno preceduto questo nuovo sistema di raccolta.
Allo stesso modo l’esperienza e le capacità espresse dalla componente socialista nella persona di Vito Guazzi devono essere apprezzate, perché hanno portato nell’ambito della delega ai Lavori pubblici, viabilità, e arredo urbano risultati concreti e visibili per chi vive il paese.

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